Zanzare

La scorsa estate sono entrato in contatto con tre etnie di zanzare. Eccovi il mio report:

Zanzare di Roma Est: lente, appesantite, demotivate, ti pungono solo a volte, più per istinto che per fame, come a dover timbrare il cartellino. Si ammazzano con facilità estrema aspettandole tra due palmi di mano aperta nel cui spazio si infilano da sole, cercando evidentemente il suicidio. 

Zanzare di Napoli Sud: aggressive, invisibili, rapide. Si capisce che non mangiano da una vita e appena ti vedono, su dieci di loro, 9 ti calano addosso e una va a mobilitare un intero quartiere cittadino gridando al megafono: “Uagliò, è arrivat’ ‘o pranz, facìt ambress!”. Difficilissime da uccidere: l’unico rimedio conosciuto è il Napalm, con controindicazioni intuibili.

Zanzare di Ostuni, Puglia. Non sono zanzare, sono droni da combattimento in dotazione all’esercito americano. Geneticamente modificate dai Marines che ne hanno fatto una arma biologica poi abbandonata in quanto causavano più morti in America loro che l’Isis in Siria, sono invisibili sia agli occhi che ai radar, il loro ronzio è stato sostituito dalla Cavalcata delle Valchirie, prima di aprirti con un coltello da caccia e estrarti due ettolitri di sangue con una trivella petrolifera irakena, ti praticano il waterboarding interrogandoti su dove si trovano i tuoi parenti e amici, il loro gruppo sanguigno e gli orari in cui vanno a dormire. Sono immuni a qualsiasi insetticida o Autan con cui si fanno abitualmente la doccia. Ti colpiscono anche sott’acqua grazie allo speciale Battaglione Incursori Subacquei di recente costituito. L’unico rimedio conosciuto è il suicidio e comunque anche da morto il tuo cadavere viene trafugato dall’obitorio e usato per le esercitazioni o come parco giochi per i cuccioli.